D&D; n. 60 Il bambino nel parto | Formazione permanente per gli operatori della nascita - Scuola Elementale di Arte Ostetrica
"Il parto è salute quando madre e bambino possono vivere la nascita come un momento positivo della loro biografia dove i loro bisogni globali sono soddisfatti e dove possono integrare il loro futuro sviluppo psicosociale.
Sven Hildebrandt
Formazione permanente per gli operatori della nascita - Scuola Elementale di Arte Ostetrica

» D&D; n. 60 Il bambino nel parto

Marzo 2008 - Quando si fanno le scelte per le modalità del parto, quando si offrono interventi medico-tecnologici per un suo espletamento rapido e indolore, sia le donne che i medici ostetrici non pensano al bambino, o meglio, non si mettono nei suoi panni. Semmai sono i pediatri a preoccuparsi sempre di più per lui.

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"Nella pelle del bambino" di Verena Schmid

Quando si fanno le scelte per le modalità del parto, quando si offrono interventi medico-tecnologici per un suo espletamento rapido e indolore, sia le donne che i medici ostetrici non pensano al bambino, o meglio, non si mettono nei suoi panni. Semmai sono i pediatri a preoccuparsi sempre di più per lui.
Quello che fino al momento dell’inizio travaglio è stato un bambino sensibile, con una sua personalità e un suo vissuto, nella parentesi del parto ridiventa improvvisamente un oggetto da bombardare con farmaci e da estrapolare dal corpo materno, per riconsegnarlo, a cose fatte, bambino-persona alla madre e al padre.
Difficilmente qualcuno chiede al bambino il suo punto di vista sul suo nascere. Laddove la sensibilità e l’intuizione non arrivano a capire il vissuto del bambino nel parto, ci istruiscono i risultati delle moderne tecniche regressive che vanno a rianimare i ricordi seppelliti alla nostra origine. Le matrici perinatali descritte da Lisetta Rafanelli ce ne danno un’idea. Ma anche un’osservazione attenta del bambino appena nato ci racconta di quello che ha appena attraversato, del suo stato d’animo. Ho spesso riflettuto sul perché la nascita non trovi sponsor e penso che sia perché c’è un grande timore di evocare i propri ricordi primari, per lo più dolorosi. Cornelia Enning, parlando del parto in acqua, ci racconta invece della capacità di ricordare, quando l’esperienza è stata positiva. Non è infatti il parto fisiologico a rendere la na- scita traumatica per il bambino. Lo è piuttosto il taglio cesareo programmato, dove il bambino viene espulso, o meglio estratto dal suo paradiso senza transizione né preparazione, l’epidurale, dove viene lasciato solo nel suo lavoro, senza il sostegno degli ormoni, del movimento, della presenza materna e dove le sue forze vengono obnubilate dalle droghe, il parto supino con le spinte forzate che raddoppia le sue fatiche nello spingersi fuori in salita, anziché in discesa, attraverso una porta stretta anziché larga, con il fiato corto, il taglio immediato del cordone, un vero shock e la solitudine, quando viene allontanato dalla madre. Abbiamo scomodato le ultime scoperte delle neuroscienze per spiegare l’importanza e la profondità dei vissuti del bambino durante la nascita. La nuova teoria dei neuroni specchio ci illustra bene, quanto il bambino funzioni all’interno della simbiosi materna, sia vocale, che compor- tamentale ed espressiva. Cornelia Enning, considerata una delle massime esperte del parto in acqua domiciliare, dimostra attraverso l’azione dei neuroni specchio nel parto in acqua, quanto i comportamenti materni facilitano al bambino il lavoro della nascita e l’apprendimento. Puntando come sempre alle risorse, scopriremo insieme le numerose competenze del bambino, le sue grandi capacità di adattamento, i paradossi fisiologici che lo proteg- gono, la sua forza nel nascere. Questo ci aiuterà a comprendere meglio la lunga por- tata dei disagi, quando questa forza, queste competenze vengono bloccate o inibite. Le sottili osservazioni delle ostetriche, espresse anche attraverso delle loro poesie, che costellano gli articoli, nate dal contatto diretto con la magia essenziale della nascita dimostrano che, chi sta vicino a una donna e a un bambino nascente con il cuore, capta quello che succede a tutti i livelli. Siccome ognuno di noi, ogni persona nata ha attraversato questa esperienza, essa vive dentro di noi, fa parte di noi e della nostra costituzione psico-fisica e emozionale. Forse, nella lettura di questo numero, riconosciamo alcune sensazioni, forse ci aiuta a metterci nei panni dei bambini nascenti, ad identificarci con loro, forse accende il desiderio di proteggerli e di offrire loro un imprinting migliore di quello che abbiamo ricevuto noi. Forse aiuta a motivare le mamme ad intraprendere questo viaggio verso il mondo insieme al loro bambino e i papà ad offrire tutto il sostegno necessario. Forse aiuta le ostetriche a trovare nuove “armi” per la loro costante battaglia per una nascita a misura di donna e di bambino. Buona lettura!

RUBRICHE

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  • AGENDA  a cura di Amina Contin
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  • IL PARTO EXTRAOSPEDALIERO  di Ibu Robin Lim
  • ABSTRACT a cura di Verena Schmid
  • LA SALUTE PRIMALE di Michel Odent
  • RECENSIONE
  • INVITO ALLA LETTURA
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  • IL RITMO DELLA VITA a cura di Paola Lussoglio

Servizi

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  • IL RITMO DELLA VITA di Lara Puglisi
  • I FATTORI PLASTICI NEL PARTO di Marina Riddi
  • L’ESPERIENZA CHE TI SEGNA LA VITA di Lisetta Rafanelli
  • IL COPING DEL BAMBINO... di Verena Schmid
  • NEUROSCIENZE di Alessandro Volta
  • LA GENESI DEI NEURONI SPECCHIO... di Cornelia Enning
  • IL FUOCO E LA SCINTILLA di Manuela D’Ambrosio
  • IL SUONO DEL GREMBO di Letizia Galiero
  • I SUONI DEL PARTO di Stephanie Bianco
  • L'ADATTAMENTO NEONATALE... di Gerardo Rapisardi
  • FATTORI NUTRIZIONALI CHE INFLUENZANO L'ADATTAMENTO METABOLICO POSTNATALE... di Laura de Rooy e Jane Hawdon
 
 
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